MARZO 2020: #andràtuttobene

22-03-2020 13:59 -

La natura alla fine si è ribellata.
Piano piano ci siamo assuefatti ad una frenesia che ci ha coinvolti in una corsa sempre più veloce. Una pista della vita sempre più dritta, macchine e dispositivi sempre più prestanti. Piano piano abbiamo perso il senso del tempo, dello spazio, della natura.

E la natura si è ribellata.

Ci siamo spaventati poco di fronte a terremoti, maremoti, alluvioni, guerre, esodi di massa. Tutto risolto con iniezioni di soldi, con accordi discutibili, con veli pietosi che hanno solo appannato la realtà. E noi moderni e alla moda ci siamo fatti scivolare il tutto dalle spalle senza neppure voltarsi indietro.

E la natura si è ribellata.

La corsa di noi incuranti di tutto e di tutti ha cominciato ad avvelenare la nostra aria, la nostra acqua, la nostra terra. Il nostro pianeta ha messo in moto tutti i suoi anticorpi, cercando di rispondere con la sua grande massa, ma noi, piccoli batteri, lo abbiamo contrastato in tutto e per tutto, continuando assieme a rendere le piaghe della terra sempre più infette.

E la natura si è ribellata.

Tanti a fare una gara folle per accumulare oltre il necessario. Altri impegnati in una corsa frenetica anche solo per consentire alla propria famiglia di campare, ma insieme per permettersi l'ultimo giochino, l'ultimo fronzolo che dura l'arco di qualche byte. Intanto da una parte consumiamo risorse e dall'altra sprechiamo ed inquinano il pianeta.

E la natura si è ribellata.

Sempre più fumo, sporcizia, inquinamento, calore.

E la natura si è ribellata.

Tutti Super Mario Bros con il nostro pensiero nella giornata dedicato alla corsa, cercando di saltare gli ostacoli per conquistare le superstelle, saltando di quadro in quadro, perdendo di vista le nostre origini, i deboli e il rispetto per gli altri.

E la natura si è ribellata.

Una carezza in meno per un happy hour in più, tutti appiccicati per accaparrarsi prima un posto migliore o per arrivare una manciata di minuti avanti a un altro.

E la natura si è ribellata.

Neppure riconoscenti dei tesori alimentari che la natura ci offre, per cercare il nuovo, la sfida con la consuetudine, abbiamo iniziato una contiguità tra uomini ed animali, nutrendosi di loro nello spregio di ogni norma di igiene.

E la natura si è ribellata.

Sì, sopportando i nostri soprusi, la natura ha avuto tempo di capire i punti deboli dell'uomo, le nostre cose irrinunciabili, ed un giorno funesto di un anno bisesto ha deciso che era il tempo di mettere un punto, scatenando la terza guerra ma la prima veramente mondiale.
Un punto per consentirci ancora un nuovo a capo.

È stato così che un arma letale, invisibile, un fantasma, un grimaldello si è alzato dal sangue infetto ed è penetrato in un essere umano trasformandolo in un untore universale.
Il piano di attacco perfetto ha fatto sì che la pandemia sia iniziata in una megalopoli e poi con i nostri aerei il virus si è diffuso in tutto il mondo.

Sì la natura ha iniziato il suo vero contrattacco. Ma siccome la natura è in fondo buona ci ha dato ancora qualche chance. Ci ha mostrato la sua forza e ci ha lasciato intravedere la strada per uscirne fuori. Ha scelto la Cina perché solo là potevano sperimentare davvero il contrattacco: la strategia del distacco.
Impotenti tutte le armi del mondo, inutili tutti i soldi del mondo, insufficienti tutte le conoscenze del mondo, inconcludente tutta la forza e l'arroganza dei cosiddetti potenti della terra, tragicomici i discorsi degli arroganti, stupidi i comportamenti di tanti, vane le preghiere di tutti i capi religiosi.

Ecco in quindici giorni abbiamo osservato la nostra pochezza, la nostra debolezza. Il virus ci sta portando via i nostri affetti più cari di cui ci siamo spesso dimenticati, tutti presi dalla corsa della vita. Il virus non tocca gli innocenti e consente a tanti giovani e meno giovani la possibilità di ripartire da capo. La natura ci sta mostrando che poche e semplici sono le armi per tornare a quella simbiosi da noi sempre più alterata.
Le uniche armi sono il tempo, la regola, la coscienza di aiutare noi stessi per aiutare il nostro prossimo.

Tutto allora si è fermato, gli aerei, le macchine, la corsa, la spasmodica necessità di accaparrarsi qualcosa di più. L'economia sta guardando da vicino il suo punto di non ritorno.
Il silenzio regna ora assoluto nelle città del mondo, l'inquinamento lascia il posto all'aria tersa, si riscopre la famiglia, il piacere di tornare ad insegnare ai nostri figli, lo stare di più con loro. Il pensiero dei nostri genitori, dei nostri nonni in serio pericolo ci fa persino tornare ad avere cura di loro. Il tempo per pensare, il tempo per riflettere sulle nostre paure.
Eppure tante epidemie hanno mietuto vittime ma mai questo era accaduto simultaneamente in tutta la terra. Ora tutti gli uomini compresi gli arroganti stanno realizzando che è necessario avere paura.
Ma purtroppo la lezione non ci basta ancora. Continuano le guerre, continuano i beceri opportunismi politici, continua l'accaparramento economico. C'è pure chi si permette di sfidare la situazione, pensando di essere più furbo, solo perché può sfruttare un cavillo legislativo.

Dobbiamo mettere questo benedetto punto e fermarci tutti per quanto necessario. Dobbiamo capire che persino la natura ha le sue leggi e che l'unica nostra arma è l'essere uniti, solidali e riconoscenti a tutti coloro che ci tendono una mano.

Ecco amici, abitanti del mondo, proviamo virtualmente a darci una mano per tornare a quella stupenda, strana, spesso considerata monotona vita di tutti i giorni. Quella vita che sembra oggi così lontana ma che era tanto bella.
Torneremo nuovamente ad abbracciarsi a conoscersi, a incontrare nuovi affetti senza paura di baciarsi.
Allora forse diremo che al tempo del coronavirus gli uomini capirono che era necessaria "una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando"


Fonte: Luca